Dialoghi scolastici di ordinaria follia (www.dialoghiscolastici.follia)

Students at the Frankland School, Toronto, Canada, 1923

Professore – …

Preside – Il ragazzo deve uscire dalla scuola subito perché non è assicurato contro l’infortunio… e non abbiamo l’assicurazione che copra il rischio da mancanza di assicurazione.

Professore – Sta piovendo e… fuori non fa proprio caldo.

Preside – Non importa: il ragazzo ha scelto di non avvalersi della religione cattolica e deve uscire da scuola… è scritto così.

Professore – …

Preside – Lo perdiamo…

Professore – …cosa perdiamo…?

Professore – Il ricorso, dico, se fanno ricorso lo perdiamo. Nel foglio c’è scritto che il ragazzo non si avvale e siamo senza assicurazione.

Professore – …come vuole: lo faccio uscire.

Preside – Non “come voglio”  professore, non è un capriccio: “è stabilito dalla legge”.

Professore – …

Preside – Va beh, ci siamo spiegati. Adesso chi c’è? Venga, venga pure professoressa.

Professoressa –  ***  di 1 D… ha lanciato un sasso.

Preside – E…?

Professoressa – Ha colpito un compagno che è andato all’ospedale con una commozione cerebrale…

Preside – Era in orario scolastico?

Professoressa – Sì…

Preside – Chi era presente al fatto?

Professoressa – Io

Preside – Lei può provare di avere fatto di tutto per aver impedito il sasso? …cioè il fatto?

Professoressa – Certo: ho detto dammi il sasso o ti do una nota…

Preside – E il ragazzo?

Professoressa – Non me l’ha dato!

Preside – Ah, doveva strapparglielo di mano!

Professoressa – …

Preside – …no, anzi, non poteva

Professoressa – Infatti, mi avrebbero accusato di molestia, o di violenza o…

Preside – …o di appropriazione indebita di sasso, o di sequestro di mano che teneva il sasso… Eh, sì: giusto…! Ha gridato in modo che la sentissero tutti?

Professoressa – Certo.

Preside – C’erano testimoni?

Professoressa – Almeno tre ragazzi e la collega di matematica.

Preside – Allora siamo a posto, lei ha fatto tutto quanto in suo potere… dobbiamo vigilare: oggi tutti vogliono fare ricorso, è un ricorso continuo… dobbiamo tutelarci. E il ragazzo che è all’ospedale?

Professoressa – Volevo andare a vedere come sta…

Preside – Ma dico è matta?

Professoressa – Perché?

Preside – …se scivola o se si fa male sulle scale dell’ospedale e poi… fa causa alla scuola?

Professoressa – Ma io non farei causa alla scuola, si figuri se…

Preside – Dicono tutti così e guardi qua (mostra una pila di cartelle): sono tutti ricorsi di insegnanti!

Professoressa – … ma io andrei come privata cittadina, non in qualità di insegnante…

Preside – Ma il ragazzo lo conoscerebbe se non fosse suo alunno?

Professoressa – (ci riflette un momento) in effetti… no, non lo conoscerei

Preside – Vede, c’è un nesso causale tra la sua visita in ospedale e la sua qualità di professoressa del ragazzo. La invito a stare attenta.

Professoressa – …

Preside – Comunque capisco il lato umano…

Professoressa – Grazie…

Preside – (le allunga un foglio e una biro) …mi firmi qua due righe.

Professoressa – (legge) ma ci vado fuori dall’orario di servizio…

Preside – Appunto, non si sa mai: cosa le costa? È un proforma per far stare tranquillo me. Se è fuori dall’orario di servizio… mica le costa no?

Professoressa – No non mi costa niente…

Preside – Ecco, allora firmi qua…

Professoressa – Scusi, firmo ma non pensa che andare, sì, andare dal ragazzo… sia  un mio diritto? … cioè fa parte del mio tempo libero, insomma non è che devo rendere conto alla scuola, voglio dire non so bene come inquadrare giuridicamente la questione ma…

Preside – Ma lei la inquadra benissimo: è un suo diritto andare a trovare il suo studente infortunato.  Ma si metta nei miei panni, io devo tutelare la scuola… qua sono tutti pazzi, la gente si appiglia ad ogni sciocchezza. Pensi che adesso vogliono fare causa alla scuola per via delle percentuali…

Professoressa – Ah… le percentuali?

Preside – La scuola ha pubblicato le percentuali di studenti che dopo aver studiato qua trovano un’occupazione…

Professoressa – E…?

Preside – E alcuni genitori dicono che le percentuali sono gonfiate: hanno chiesto una bella somma come risarcimento del danno… se avessero saputo le vere percentuali sarebbero andati in un’altra scuola con più chance.

Professoressa – Ma sono gonfiate?

Preside – Ma che gonfiate… siamo scrupolosissimi!

Professoressa – E allora non deve temere niente…

Preside – Lo dice lei: un errore si commette sempre! Anche se seguiamo le procedure in modo molto scrupoloso… errare umanum est… il perito sta controllando tutte le carte, il pm vuole parlare con alcuni insegnanti coordinatori… i giornalisti poi… non parliamo dei giornalisti: è una bufera…!

Professoressa – Beh, mi scusi io devo andare, vado in ospedale…

Preside – La firma.

Professoressa – …(firma)

Preside – Ecco… fatto. Mi saluti… come si chiama?

Professoressa – ***

Preside – Ecco, mi saluti ***… e non si preoccupi per me e per la scuola: se per caso scivola dalle scale, tocchiamo ferro comunque… vada pure con leggerezza, come se fosse in gita di piacere: non è più in orario di servizio. Vada, vada professoressa. Arrivederci.

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