Nel 1200 circa il Comune di Parma (la mia città natale) aveva creato un grande spazio per il commercio mettendolo a disposizione della città: la Ghiaia (una spianata creata dalla deviazione del corso del fiume). Sempre il comune aveva vietato l’intermediazione dei prodotti della compagna (cioè no grossisti!) in modo che i contadini vendessero direttamente i loro prodotti e allo stesso tempo effettuassero i loro acquisti sempre in città. Il mercato ebbe un successo tale che si dovette replicare anche il mercoledì (oltre che al sabato). A Parma poi venivano da tutta Europa per le fiere dove si vendeva LANA (il nostro prodotto principale!) e il famoso fustagno…le fiere erano organizzate però in modo da non sovrapporsi a quelle degli altri comuni: infatti era stato istituito un calendario interregionale. Non commento perché credo che la storia a volte parli da sola. Faccio solo una domanda a me stesso che spero solleciti tutte e tutti: il medioevo era davvero un secolo di degrado rispetto alla civile contemporaneità? Certo, a me sorge spontaneo un residuo orgoglio medioevale di essere parmigiano…
Potrebbe anche interessarti
Pensiamo: se davvero il tempo scorresse e la storia tradizionale fosse come la pellicola di un film? Se il tempo avesse davvero […]
Protagonista di questo giallo “sui generis” ambientato tra Parma e il CERN di Ginevra è il commissario Brunetto Corrida, originario della bassa-parmense, appassionato […]
Dirigo un piccolo coro del Centro Interculturale di Parma composto da bimbi e bimbe, dai loro genitori e tanti altri adulti che […]
Dal numero di download de “il Poprato” mi viene il sospetto che la canzone piaccia! Beh ne sono davvero lieto et felix. […]